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Mariano Ballester
Nato in Spagna, a Murcia, l ́8 maggio 1935, Mariano Ballester entrò nel Noviziato di Aranjuez il 14 agosto 1953; ordinato sacerdote il 16 luglio 1967, pronunciò i voti definitivi nella Compagnia di Gesù il 22 aprile 1972 (significativamente tutte feste dedicate a Maria Madre della Compagnia). A Maria p. Mariano dedicò il bel mosaico che dipinse per la cappella Mater Societatis nel Collegio Internazionale del Gesù, dove lavorò con competenza e dedizione per quasi 30 anni nell’accompagnamento spirituale di tanti gesuiti in formazione.

P Mariano fece i suoi primi studi a Murcia; dopo l’ingresso nella Compagnia si trasferì ad Alcalà de Henares per gli studi di filosofia e a Granada per quelli di teologia. Esercitò il suo magistero a Villafranca de los Barros, sua prima destinazione dopo l’ordinazione; da lì passò a Roma nel 1973 per un anno sabatico, anno che si tramutò in quasi 50 anni di servizio nella Compagnia a Roma. Padre Arrupe gli chiese, nel 1974, di lavorare in Curia come assistente di p Luis González, direttore dell’Apostolato della Preghiera. Da quel momento il ministero di p. Mariano fu sempre centrato nell’accompagnamento spirituale, nelle preghiere e nella meditazione.

La preghiera non era per p. Mariano soltanto un’esperienza personale, ma divenne il suo apostolato. Dal suo arrivo in Curia Generalizia organizzò corsi di preghiera profonda per ogni tipo di persone, di diverse convinzioni religiose, uomini e donne, laici e laiche, religiosi/e. Ha sempre avuto un grande rispetto e apprezzamento per tutti coloro che la pensavano diversamente da lui. Oltre all’attualizzazione degli esercizi ignaziani attraverso il cinema, sviluppò modi di preghiera che includevano aspetti della spiritualità orientale. Tutte queste esperienze confluirono nella MPA, meditazione profonda e autoconoscenza, che diventò un’associazione laicale nel 2009. L’apertura ad imparare cose nuove era una sua caratteristica. La novità del Vangelo di Gesù, a cui rimanere fedele ma da adeguare al cambiamento della mentalità odierna, è stata sempre la sua ispirazione.

P. Mariano ha accompagnato spiritualmente numerose generazioni di gesuiti e molte altre persone, anche giovanissimi, che lo cercavano per la sua capacità di ascolto, di misericordia e di dialogo con le situazioni più diverse. Senza dubbio, la diversità di culture nel Collegio del Gesù gli aprì nuovi orizzonti di conoscenza e comprensione. È stato soprattutto un vero Padre accogliente per tanti che si sono sentiti amati incondizionatamente ed apprezzati nella propria diversità.

Un aspetto della personalità di p. Mariano, da non dimenticare, era la sua dimensione artistica, che si manifestò anche nelle sue proposte di rinnovare la suddetta cappella Mater Societatis e in tanti piatti di ceramica dipinti da lui e regalati ad altrettante persone.

Sul finire della sua vita gli sentimmo dire spesso: “grazie, grazie, grazie.” Anche noi rendiamo grazie a Dio per la vita e il ministero di Mariano, espressione del “tanto bene ricevuto” degli Esercizi, che lo spinse a servire con amore e ad amare nel servizio

"Certe persone importanti, in quanto tali, non sono più con noi ora, ma il loro spirito è ancora qui e quindi è nostra responsabilità decidere se questo spirito rimanga vivo oppure no, dipende da noi. Perciò dovremmo usare lo strumento del loro meraviglioso pensiero o delle loro meravigliose idee e assumerle come nostre. Allora il loro spirito rimarrà vivo e potrà essere più efficace. Solo un ricordo o qualche celebrazione non sono sufficienti se non continuiamo la loro opera".
(Tanzin Gyatso, XIV Dalai Lama)

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